E se i Manager italiani la smettessero…?

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E se i Manager italiani la smettessero…?

Sì lo so, lo so che ci sono Manager italiani eccezionali. Molti hanno successo a livello nazionale, europeo e mondiale! Qualcuno di questi Manager ho anche avuto l’onore di conoscerlo, con qualcuno ho avuto il piacere di lavorarci insieme e qualcuno ho avuto persino la fortuna di averlo come capo!

Sono da sempre convinto che noi italiani abbiamo una marcia in più e quando decidiamo di innestarla otteniamo grandi successi.

Ma dal mio osservatorio riscontro purtroppo una cultura manageriale in Italia di livello medio molto, molto basso: troppa sciatteria manageriale, in particolare quando si tratta di gestire e motivare le persone. Sissignore, sciatteria. Perché si tratta proprio di negligenza e trascuratezza nel fare il proprio lavoro nell’ambito della gestione delle persone.

D’altra parte, basta fare attenzione ai discorsi delle persone la mattina in metropolitana, ascoltare cosa si dice al bar di fronte agli uffici o nell’area break di un’azienda, oppure semplicemente leggere con attenzione i risultati dell’engagement delle aziende in Italia, o i commenti alle #pilloleomeopatichediHara sui Social!

Allora mi piace provare a immaginare, chiudere gli occhi e pensare: “…. e se la maggior parte dei Manager italiani cominciassero a elevare la loro cultura e il loro livello manageriale?”

Ecco che allora il pensiero diventa intrigante e continua….

“…E se i Manager italiani la smettessero di essere come bambini capricciosi e si assumessero la responsabilità dei loro comportamenti di fronte alla demotivazione, alle dimissioni o all’assenteismo dei loro collaboratori?

E se i Manager italiani la smettessero con il loro “machismo dell’alzare la voce e del trincerarsi dietro l’autorità della casella dell’organigramma e iniziassero a conquistarsi autorevolezza con i loro comportamenti?

E se i Manager italiani la smettessero di dare per scontati i risultati positivi e concentrarsi solo sui risultati negativi, bastonando l’autostima dei loro collaboratori, e iniziassero a rispettarli come esseri umani innanzitutto e come professionisti?

E se i Manager italiani la smettessero di rubare tempo arrivando tardi alle riunioni, prorogandole o fissandole ad orari impossibili e iniziassero a rispettare il tempo e l’organizzazione del lavoro delle persone?

E se i Manager italiani la smettessero di essere maschilisti e avessero meno paura del pensiero laterale e del punto di vista femminile?

E se i Manager italiani la smettessero di non avere fiducia in se stessi e, di conseguenza, di non fidarsi degli altri, creando così un circolo vizioso che porta al sospetto e al micro-management, e invece imparassero a delegare?

E se i Manager italiani la smettessero di premiare le persone in base a convenienze o interessi personali e iniziassero a sentirsi responsabili della creazione di una cultura della meritocrazia nella loro azienda, premiando oggettivamente i giusti risultati ottenuti con i giusti comportamenti?

E se i Manager italiani la smettessero di sentirsi “imparati” e avessero l’umiltà di riconoscere che essere Manager è un mestiere che si impara nel corso di tutta una vita professionale, aggiornandosi e mettendosi costantemente in dubbio e in discussione? …”

Io sono fermamente convinto che tutta questa sciatteria manageriale influisca non poco sul conto economico delle aziende in Italia, sul PIL nazionale e sul mancato sviluppo in Italia e all’estero di tante aziende.

Ma io non voglio cadere nella trappola del “tanto siamo italiani e non cambieremo mai”.

Anzi, proprio perché siamo italiani penso che possiamo davvero raggiungere livelli d’eccellenza anche in questo ambito. Basta volerlo.

“E se i Manager italiani iniziassero a volerlo?”

 

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