Sono tanti, troppi, i manager che dicono o fanno cose che tolgono energia alle persone dei loro team.

Basta sostare davanti alla macchinetta del caffè di molte aziende per osservare colleghi con le “batterie scariche” e ascoltare molte, troppe lamentele, brontolamenti, recriminazioni, rabbie, risentimenti nei confronti dei loro superiori, con il risultato di una larga e diffusa demotivazione, che si traduce in disaffezione, perdita di tempo, riduzione della produttività e della qualità.

Io penso che un manager debba dare energia anziché toglierla.

Sono convinto che sia una responsabilità primaria del manager fornire tutti gli “ingredienti” possibili per far svolgere bene il lavoro alle proprie persone, non solo da un punto di vista tecnico e organizzativo, ma anche motivazionale.

Il manager generatore di energia, dovrebbe essere come un fiume che faccia scorrere e distribuisca lungo il percorso, in modo fluido, informazioni, indicazioni, motivazioni, argomentazioni, obiettivi e feedback permettendo alle persone del proprio team di trasformarli in nuove energie e in un senso per il proprio lavoro; in poche parole, trasmettere la voglia di alzarsi la mattina e avere una buona ragione per contribuire al raggiungimento di un risultato comune.

Sono molte, troppe, le aziende che dovrebbero uscire dal tunnel dell’equazione “manager uguale super tecnico”; queste organizzazioni dovrebbero imparare a dare più valore alle competenze manageriali e ricercare, mantenere e allenare i manager nella loro responsabilità di generatori di energia per le persone del proprio team e dell’azienda.

D’altra parte, in questo periodo di trasformazione post pandemica, per queste aziende che hanno scelto di non dare valore alla responsabilità manageriale stanno iniziando a emergere in modo lampante i nodi al pettine; nodi mascherati solo in parte dal fenomeno della “great resignation”, che sta coinvolgendo tutto il mercato del lavoro, e che stanno già diventando dei boomerang in termini di produttività, qualità e risultati di business.

Ma quali sono gli imprenditori, i CEO e i Direttori HR che ne sono consapevoli e che stanno facendo qualcosa in tal senso?

Fate una pausa alla macchinetta del caffè della vostra azienda, ascoltate i vostri colleghi, e ve ne renderete subito conto!

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