Lukaku e l’ignoranza sulle soft skill

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Lukaku e l’ignoranza sulle soft skill

L’Inter in queste ore sta definendo la cessione di Lukaku, forse il suo giocatore più rappresentativo. Lo cede a fronte di circa 130 milioni di euro.

Lukaku è un grande campione e, probabilmente, vale tecnicamente sul mercato del calcio quella cifra.

Ma Lukaku in questi anni si è dimostrato molto più: è un uomo “spogliatoio”, un leader, un uomo che sa fare squadra, un uomo con tante virtù oltre che essere un buon calciatore. Possiede molte capacità umane, relazionali e trasversali: le cosiddette soft skill.

Quanto vale una persona ricca di queste qualità?

La mia impressione è che l’Inter stia commettendo lo stesso errore di molte aziende, vale a dire, considerare il valore delle proprie persone dal punto di vista tecnico e dare minore importanza alle qualità manageriali o alle competenze trasversali, che sono quelle che fanno la vera differenza.

Ma qual è per un’azienda il valore di una persona che sa interagire con autorevolezza con tutti gli interlocutori a 360°, che sa essere assertiva, che sa farsi ascoltare, che sa fare gioco di squadra, che sa motivare e coinvolgere, che sa avere intraprendenza, senso di responsabilità, spirito di iniziativa e che ha molte altre preziose soft skill?

Io credo sia molto, molto, molto elevato.

Sono anche convinto che il giorno in cui nei conti economici aziendali dovesse apparire la voce “valore aggiunto delle capacità manageriali e delle soft skill” e si potesse quindi misurare il suo impatto positivo sul numero in fondo a destra del conto economico stesso, l’attenzione delle aziende verso queste competenze e l’orientamento verso gli investimenti in formazione e sviluppo del personale cambierebbero totalmente!

Nel frattempo, le aziende continueranno a perpetuare grandi errori, come quello che sta commettendo l’Inter!

 

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